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Caduta durante ricovero

Ven, 10/16/2020 - 13:03

Caduta durante ricovero

La sig.ra A.B. veniva ricoverata nel 2006 presso un ospedale sardo; al momento della dimissione presentava un vasto ematoma sul capo.

Ai familiari riferiva di essere caduta vicino al letto per essersi recata in bagno da sola, in quanto l’infermiere non si presentava nonostante le insistenti chiamate.

Il trauma veniva trattato con crioterapia e nulla di tutto ciò veniva riportato in cartella clinica, ma veniva visto dai compagni di camera, che ne davano testimonianza in causa.

Nelle ore successive alla dimissione A.B. iniziava ad accusare “…cefalea violenta e successivo stato soporoso”. Riportata il giorno stesso all’ospedale veniva diagnosticato un voluminoso ematoma intracranico: la pz si trovava oramai in stato di coma. Nei mesi successivi la sig.ra presentava un costante peggioramento del quadro clinico conseguente al trauma cranico e veniva riconosciuta “soggetto invalido con totale e permanente inabilità lavorativa al 100% e con impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore”.

Dopo 2 anni veniva nuovamente visitata e confermata definitivamente l’invalidità del 100%. Successivamente la pz decedeva senza aver mai presentato alcun miglioramento.

Tutto ciò sarebbe stato evitato con la stretta osservanza delle Linee Guida relative alla prevenzione delle cadute in ambiente ospedaliero. Inoltre non venivano applicate le regole di prudenza che avrebbero sconsigliato le dimissioni della pz; considerato che trattavasi di soggetto di non giovane età ed in trattamento farmacologico a base di anticoagulanti, notoriamente favorenti complicanze emorragiche quale quella che ha causato l’invalidità e successivamente la morte di A.B.

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